Quando nel 2021 abbiamo iniziato a usare il sacco nanna, nostra figlia aveva appena 4 mesi.
Era nata prematura, fragile, e le notti erano segnate da mille attenzioni in più: tra allarmi medici, episodi di ALTE/BRUE e la paura costante che qualcosa potesse andare storto, il sonno non era mai davvero sereno. Cercavamo sicurezza e praticità, ma anche conforto.
Oggi, ha 4 anni e… sì, usiamo ancora il sacco nanna! Negli anni siamo passati da quelli chiusi, senza piedini, a quelli con aperture per camminare. Oggi vantiamo una vera e propria piccola “collezione”, scelta stagione dopo stagione, in base alle nostre esigenze. E se torno indietro, rifarei questa scelta mille volte.
Cos’è il sacco nanna e perché usarlo
Il sacco nanna è una sorta di sacco imbottito, con bretelline o maniche, che sostituisce lenzuola e coperte nel letto del bambino. Nasce come alternativa sicura al rischio di soffocamento o scoperture notturne, ed è pensato per mantenere il piccolo alla giusta temperatura durante il sonno.
I benefici principali:
- Sicurezza: riduce il rischio che il bambino resti scoperto o che il viso finisca sotto le coperte.
- Comfort: il calore è distribuito in modo uniforme, senza sbalzi.
- Praticità: niente lenzuola da rimboccare cento volte per notte.
- Routine: per molti bambini diventa un segnale chiaro che “è ora di dormire”.
Il famoso “Tog”: che cos’è e come orientarsi
Uno dei primi dubbi è capire cosa significhi questo termine.
Il tog è un’unità di misura che indica quanto un sacco nanna è “caldo”. Non si sceglie in base alla stagione generica, ma alla temperatura della stanza in cui dorme il bambino.
Indicazioni pratiche:
- 0.5 tog → ideale per estate e stanze molto calde (24–27°C).
- 1 tog → per ambienti temperati (21–24°C).
- 2.5 tog → perfetto per autunno/inverno in case non troppo riscaldate (16–20°C).
- 3.5 tog → per stanze molto fredde, tipiche di case di montagna o poco riscaldate.
Accanto al tog va considerato anche l’abbigliamento sotto: body a maniche corte, pigiamino leggero o più pesante, a seconda della combinazione.

Con o senza piedini?
Nei primi mesi abbiamo preferito i sacchi senza piedini, che contengono completamente il bambino e lo aiutano a percepire sicurezza.
Quando ha iniziato a camminare e a muoversi più liberamente, siamo passati ai sacchi con apertura per i piedini: così poteva alzarsi al mattino senza inciampare e sentirsi più autonoma.


La nostra esperienza con il sacco nanna in autunno
L’autunno è una stagione di passaggio, e spesso la domanda è: “Lo copro troppo o troppo poco?”.
Il sacco nanna, calibrato bene, ha sempre risolto i nostri dubbi. Ci bastava controllare la temperatura della stanza, scegliere il tog adatto e vestire la bimba con un pigiamino leggero o più caldo.
Ricordo bene le prime notti in cui, finalmente, ci siamo sentiti un po’ più tranquilli. La sicurezza di vederla dormire nel suo sacco, senza coperte che potevano scivolare, ci ha permesso di respirare e di vivere con meno ansia la notte.
In Conclusione, non esiste un sacco nanna “migliore” in assoluto: esiste quello più adatto al vostro bambino, alla vostra casa e alle vostre abitudini.
La chiave è osservare, sperimentare e non avere paura di provare più di un modello, fino a trovare quello giusto.
Per noi il sacco nanna è stato un alleato prezioso, che ci accompagna ancora oggi. E se siete all’inizio, il mio consiglio è di affidarvi con fiducia: un sacco nanna ben scelto, calibrato sulla temperatura, può fare la differenza tra notti agitate e un sonno davvero sereno. 🌙✨
👩🏻🍼 Sono Rossella, consulente in puericultura a La Spezia: mi occupo di accompagnare genitori e bambini con percorsi personalizzati su preparazione della lista nascita e spazi per il bebè, prime cure igieniche, lo spannolinamento, il massaggio infantile e lo yoga nido.
Seguo famiglie in presenza a La Spezia e online in tutta Italia, così ogni genitore può sentirsi supportato, ovunque si trovi.

